È il magistrato titolare dell’azione penale che è obbligato a esercitare quando ne ricorrano i presupposti.
Si occupa principalmente della fase delle indagini e di sostenere l’accusa in giudizio attraverso gli elementi raccolti.
Lavora a stretto contatto con la Polizia Giudiziaria e ne coordina le attività.
Puó avanzare richiesta di rinvio a giudizio ovvero di archiviazione, alla conclusione delle indagini.
Nonostante la maggioranza delle sue attività si inseriscano in ambito penale, puó ricoprire funzioni anche nel corso del processo civile e deve intervenire: nelle cause matrimonialI, nelle cause riguardanti lo stato e la capacità delle persone, nonché in tutti gli altri casi previsti da apposita normativa (art.70 c.p.p.)
È un magistrato (chiamato magistrato requirente) ma non un giudice (c.d. giudicante): non ha, infatti, potere di decidere sulle controversie che gli sono proposte.
Una volta superato il concorso di magistratura, infatti, dopo aver completato il tirocinio generico (circa 9 mesi), una volta scelta la sede, deciderà di affiancare un pubblico ministero (per altrettanti 9 mesi).